La realizzazione della Gran Via si protrasse in più riprese nell’arco di quasi cinquant’anni a partire dal 1910. Realizzata a prezzo dello sventramento di alcuni antichi rioni di Madrid e la demolizione di quattordici strade, la Gran Via fu progettata con lo scopo di unire i nuovi quartieri eleganti di Salamanca e di Argüelles e di dotare Madrid di una strada elegante che sottolineasse l’ingresso della Spagna nel XX secolo. Il tratto di maggior interesse della strada è forse il primo, quello che si estende tra la Calle de Alcalá a est e l’edificio della Telefónica a ovest. Qui si incontrano l’edificio Metrópolis e, poco più avanti l’edificio Grassy dalla facciata sfarzosamente decorata, costruito tra il 1916 e il 1917, nel periodo in cui la neutralità durante il primo conflitto mondiale fruttò alla Spagna un inatteso rilancio economico. Il tratto di Gran Via che separa l’edificio Grassy al palazzo della Telefónica fu sinistramente soprannominato, durante la Guerra Civile, "Viale delle bombe". La Telefónica, che, con i suoi 81 m di altezza, svetta sopra i tetti dei palazzi circostanti, veniva infatti presa a riferimento dai franchisti, attestati nella Casa de Campo, per bombardare la Gran Via. Un triste destino per il primo grattacielo di Madrid, che aveva fatto dichiarare a re Alfonso XIII che la Spagna era finalmente entrata nel XX secolo. Oggi la Gran Via, con l’impressionante mescolanza di stili che caratterizza i suoi edifici (dall’Art déco, al neo-rococò fino al razionalismo) sfoggia un’aria un po’ decadente che, lungi dal renderla meno interessante, conferisce un’affascinante patina retrò a tutto il suo percorso.